Miami Vice, più di ogni altra serie ha mostrato l’essenza degli anni Ottanta. Era opulenta in tutto, anche nelle guest star.
Le gesta in Ferrari di Sonny e Rico sono la perfetta “figurina” per gli anni Ottanta. In quegli anni di certo non si pensava a metter via un gruzzoletto per i tempi duri. Non ci sarebbero più stati momenti, nella convinzione di molti personaggi di allora, difficili.
Erano gli anni in cui l’immagine contava più dell’essenza, intesa non solo come aspetto estetico. In Italia c’era la “Milano da bere”, l’evoluzione naturale della “dolce vita” romana, ma nell’idea di chi aveva coniato il concetto, Milano era efficiente e non indolente.
Lo slogan fulminante fu coniato da Marco Mignani e lo spot, sulle note di Birdland, mostrava una Milano che «rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore; Milano è positiva, ottimista, efficiente; Milano è da vivere, sognare e godere».
Nessuno allora pensava che i tempi duri sarebbero potuti tornare, non in Italia e tanto meno negli States.
Miami vice spendeva e spandeva
Miami era la città dei guadagni facili (grazie ai traffici di droga ed esseri umani) e Sonny e Rico dovevano muoversi in modo credibile tra gente che tirava di cocaina arrotolando le banconote da 100 dollari.
In realtà, come abbiamo avuto modo di raccontare, molta della ricchezza, perlomeno nei primi episodi della serie, era un tarocco neanche troppo bene architettato, Ferrari finta, Rolex finto.
Con il passare del tempo ed il successo della serie cominciarono ad entrare i soldi e tutti, in qualche modo volevano farne parte, le grandi griffe con i loro abiti, Ferrari che ha concesso le vetture.
Molto dell’allure di Miami Vice è stato creato anche grazie alla musica, la colonna sonora si avvaleva di hit originali del momento e non di semplici musiche d’accompagnamento. Del resto, erano i tempi in cui MTV volava. Musica + immagine, la coppia che sbancava.
Tutto questo aveva un costo proibitivo, ma servì per lanciare la serie, con il risultato che anche artisti musicali di grande pregio dissero sì per avere un ruolo al fianco di Sonny e Rico.
Da Phil Collins a Miles Davis
Phil Collins, che all’epoca scalava le classifiche, appare nella seconda stagione. Il suo ruolo era quello di un truffatore che si mette nei guai con un trafficante di cocaina nell’episodio intitolato Phil the Shill. Collins, però, non era nuovo in Miami Vice. Era presente in voce nel primo episodio della serie, con uno dei suoi brani meglio riusciti, In the air tonight.
Miles Davis apparve nell’episodio Junk Love dove vestiva i panni di Ivory Jones, professione magnaccia. Il suo fu un debutto assoluto. Aveva poche battute e di certo quell’episodio non ha significato per lui una nuova carriera.
Meglio se l’è cavata Frank Zappa, presente nei panni di un narcotrafficante nell’episodio Payback. Zappa non era alla sua prima esperienza come attore, ma di certo questo cameo nulla ha aggiunto al suo curriculum.
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Non poteva mancare un altro grandissimo della musica, James Brown, che nell’episodio Missing Hours interpretava Lou DeLong, una sorta di santone che si dedica allo studio dei fenomeni extraterrestri.
La lista è davvero molto lunga, ma tra i personaggi che mai avremmo pensato di trovare gomito a gomito con Sonny Crockett nella serie più eighties-style che il mondo ricordi c’è sicuramente Leonard Cohen. Il colto cantante, autore, poeta, scrittore e compositore canadese è apparso nell’episodio French Twist.
A Michel Field che lo intervistò, anni dopo, per France 2 rivelò come fu convinto a fare quel cameo.
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“ I was invited to make a cameo. I refused many times but my kids learned about it and they accused me of inhibiting their social life, so I finally accepted.”
Anche per gli eruditi e coltissimi artisti, “i figli so piezz ‘e core”.
Antonietta Terraglia
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