Paese che vai, usanze che trovi. Abbiamo giocato per anni con la mitica Prinz Verde. Ma per gli americani la macchinetta buffa, da prendere in giro e da passarsi era un’altra. La non meno mitica…
Quando ne vedevi una, era subito azione. “Tua!”, “Tua!”,“Tua!”, fino al definitivo “Tua senza ritorno!” che doveva evitare che la piccola Prinz appena avvistata ti tornasse indietro come un boomerang.
C’erano regole precise per giocare alla Prinz Verde, e non c’era da scherzare, pena essere consegnati all’esclusione sociale, come quelli che tirano il pallone nella propria porta, pur di segnare.
Punchbuggy: la “Prinz Verde” degli americani
Per noi che abbiamo giocato alla Prinz verde può essere sorprendente scoprire che quasi lo stesso gioco, e in gran parte con le stesse regole, è esistito (e tuttora esiste) oltre oceano, dove però la NSU Prinz della nostra infanzia non è mai arrivata.
Per gli americani il gioco si chiama “PunchBuggy” qualcosa di simile a “Passa il Maggiolino”, e già da questo è abbastanza agevole capire quale sia il modello di auto scelto dagli zuzzurelloni USA per i loro lazzi, o semplicemente per passare il tempo durante i trasferimenti sulle loro lunghe, lente e spesso monotone, autostrade.
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Sì, perché se da noi “Tua senza ritorno!” era un gioco che si giocava a piedi, passeggiando per il quartiere, il PunchBuggy americano, molto simile nella dinamica, si gioca invece in macchina, avvistando maggiolini dal finestrino.
Le variopinte regole della caccia al Maggiolino
Esattamente come nel caso della Prinz, le regole del gioco sono alquanto fluide. Ma essendo gli americani gente piuttosto organizzata, lo sforzo di codificarle e raccoglierle è stato fatto, e persino messo online. Se volete sapere tutto di come si gioca a PunchBuggy potete consultare pagine come questa oppure questa.
Autentiche miniere di informazioni dalle quali si può evincere che l’essenza del PunchBuggy è dare un pugno (possibilmente non devastante, astenersi wannabee Mike Tyson) sulla spalla del vicino quando si avvista un Maggiolino sulla strada, gridando al contempo: “PunchBuggy!”.
Le regole online invitano alla prudenza e consigliano di escludere il guidatore dalla tenzone, ma è tutto da vedere che siano effettivamente rispettate. Le alternative sulle quali è bene mettersi d’accordo prima di partire, al fine di non trasformare il passatempo in un guazzabuglio sono principalmente:
Tutti i colori o solo alcuni? Tutto è legittimo, basta deciderlo. Come nel caso della Prinz, che di solito doveva essere verde, ma non necessariamente. Bastava deciderlo per rendere legittime anche le Prinz grigioline, maròn, beigioline o persino rosse.
Città o solo autostrada? Il gioco si sviluppa perlopiù sui nastri d’asfalto extraurbani, anche per non rendere troppo caotica la guida in situazioni già di per sé non semplici. Ma se i partecipanti decidono altrimenti, è tutto legittimo.
Solo andata o ritorno? Da quel che si legge nelle regole codificate, anche gli americani tendono a passarsi il Maggiolino senza ammettere il ritorno della stessa macchina. Ma gli amanti dell’adrenalina hanno licenza, se così decidono, di prevedere anche frenetiche mitragliate di pugni andata-e-ritorno a partire dallo stesso Maggiolino.
Ma perché proprio il Maggiolino?
Perché un’automobile finisca “vittima” di una specie di mobbing del genere, deve avere due caratteristiche. La prima è essere agli occhi della maggioranza piuttosto “sfigata”, la seconda, non meno importante, è quella di essere diffusa e simpatica. Si gioca con una macchina in grado di stare al gioco.
Non ci sarebbe gusto a tormentare dei veri catorci senza speranza, quali non sono mai mancati né sulle strade nostrane né su quelle americane. Ma la Prinz qui e il Maggiolino là avevano quel certo nonsoché, che le rendeva “diverse” ma con una loro dignità curiosa e anticonformista.
Il Maggiolino, in particolare, è stato per gli americani una vera macchina “alternativa”, una controcultura a quattro ruote, in tutto e per tutto opposta al mainstream USA per cui tutto, e specialmente le macchine, più è grande e più e bello. Una filosofia di cui sono espressione chiarissima le ammiraglie guidate con orgoglio da Frank Cannon nei suoi telefilm o da Barry White, il re della disco music romantica degli anni ‘70.
Il Maggiolino Volkswagen era tutto l’opposto. Piccolo, lento, raffreddato ad aria, semplice, europeo, persino economico nei consumi (da un’ottica americana). Dagli anni ‘50 diventò il simbolo di un’America che voleva essere diversa. Fu lanciato da una campagna pubblicitaria che ha fatto epoca, creata da Bill Bernbach, la mente creativa della DDB, per rovesciare tutti i luoghi comuni dell’auto, con titoli come “Think small” (pensa in piccolo) o “Lemon” (catorcio), che il mondo dell’auto USA non aveva mai immaginato possibili.
Il Maggiolino è così diventato un’auto semplice ma anche un po’ snob. Fatta per chi vuole andare semplicemente da qui a là. Ma anche un anticipatore della cultura sostenibile ed ecologica. La macchina degli hippy e del movimento “Peace and Love”.
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Sfortunatamente, il Maggiolino fu anche la macchina scelta dal più celebre serial killer della storia, Ted Bundy, per consumare la sua offensiva di charme criminale, conclusa con 30 vittime accertate (e forse ancora di più). Bello, gentile, modesto, con il suo Maggiolino. Chi avrebbe mai sospettato di lui?
Il PunchBuggy non finirà mai
Se vogliamo trovare una differenza sostanziale con il nostro gioco della Prinz Verde, è nella longevità della piccola vettura anticonformista scelta come “vittima”.
In Italia la Prinz NSU ha cessato da tempo di essere una macchina di uso quotidiano. Se volete ancora giocare a “Tua! Tua!” vi converrà frequentare i raduni di auto d’epoca e di appassionati del simpaticissimo modello.
A quasi cento anni dal suo debutto, è ancora la macchina che un giornalista, una scrittrice, un impiegato o una maestra possono scegliere per percorrere il tragitto quotidiano casa-lavoro. Lo vedete dalle foto che abbiamo scelto su Instagram e che testimoniano la attualità del Maggiolino.
Non così per il Maggiolino, carro armato indistruttibile che continua testardamente ad apparire per le strade, e non solo in versioni HotWheels, elaborate, da esposizione e concorso (comunque numerosissime).
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E dove ci sono maggiolini, ci sarà per sempre la loro caccia: “PunchBuggy!”, “PunchBuggy!”, “Senza ritorno!”. Un gioco che (forse) non finirà mai.
Antonio Pintér
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