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sanremo 1989
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Il controsanremo di Boomerissimo: 1989, I figli d’arte

Nella sua lunga e gloriosa storia il Festival ha offerto e sofferto di tutto. Anche i figli d’arte (ascolta la playlist https://open.spotify.com/playlist/5aEaiYUcdhxBNC87PWKBFH?si=7961148316f94c61)

Ognuno dovrebbe fare il suo mestiere, questa è la mia personale convinzione. Se lo si sta imparando nell’intenzione di farlo, si dovrebbe avere l’accortezza, per non dire la decenza, di cominciare non dal vertice della piramide, ma da qualche gradino un po’ più in basso.

sanremo 1989
I figli d’arte – Boomerissimo.it

Si ha sempre qualcosa da imparare e poi, scalando di qualche gradino, laddove si incorra in una caduta, la stessa non sarà rovinosa.

I limiti

Uno dei problemi di una parte del genere umano è l’errata percezione dei propri limiti, qualora se ne ravvisi qualcuno. A dare retta a psicologi e psichiatri questa sensazione è particolarmente diffusa nelle giovani generazioni.

Generazioni i cui genitori li hanno esaltati in tutto, riconoscendo in loro eccessive qualità e instillando la convinzione che il mondo non può e non deve ingabbiare capacità che non sono comprese dagli altri. In questo calderone rientrano amici, insegnanti e i genitori stessi. Generazione di incompresi che si interfaccia sui social e che, se entra in contrasto con qualcuno, non è capace di risolverlo dialetticamente (dato il lessico limitato), ma si affida all’aggressività verbale e fisica.

Bambini
Piccoli despoti – ©Boomerissimo.it

Finito il pippone e tornando a Sanremo e alla sopravvalutazione dei propri limiti, come dimenticare Sanremo 1989 la cui conduzione fu affidata a quattro dico quattro figli d’arte? La figura che rimediarono fu da scappati di casa senz’arte né parte, ma, poverini, non fu solo colpa loro.

Quel malaugurato festival organizzato da Adriano Aragozzini, avrebbe dovuto condurlo Renato Pozzetto il quale diede forfait a due settimane dal sipario. Lo scettro del presentatore fu offerto praticamente a tutti, da Pippo Baudo a Renzo Arbore, i quali, da professionisti navigati, compresero che il passo nel baratro era certo e rifiutarono.

Nell’impossibilità di trovare un presentatore certificato che fosse folle tanto da accettare, si dovette rimediare con quello che si aveva in casa, i quattro giovani di belle speranze, Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi. Costoro avrebbero dovuto occuparsi solo dei collegamenti e invece furono gettati nella mischia, tra gladiatori e belve feroci che se li sbranarono vivi.

Le perle dei ragazzi – Boomerissimo.it

Certo loro ci hanno messo un carico di approssimazione e, per qualcuno, di scarsa padronanza dell’italiano, come potete vedere dalla clip che vi condividiamo. La cosa forse poteva essere, forse, migliorata, se i ragazzi avessero imparato la parte, del resto tutti coltivavano ambizioni attoriali. Anche i testi che malamente leggevano dalla cartellina non erano un gran che a onor del vero. L’unico che se l’è cavata con la sufficienza è Gianmarco Tognazzi, che poi attore lo è diventato davvero.

Ma gli altri? Che fine hanno fatto gli altri?

La sorte dopo Sanremo

Danny Quinn è uno dei figli di Anthony Quinn, attore hollywoodiano di grande fascino e molta prole, in tutto ha avuto dodici figli da quattro compagne. Danny ha seguito le orme del padre, ma non con altrettanto successo. Anthony ha recitato con Fellini, ha vinto due Oscar, mentre Danny è noto per la controversa serie televisiva sui Promessi Sposi, per aver vinto la prima edizione del reality La Fattoria e per il film Go Go Tales di Abel Ferrara.

Anthony Quinn e Giulietta Masina in La Strada di Fellini – Boomerissimo.it

Paola Dominguin è figlia e sorella d’arte. I suoi genitori erano Lucia Bosè e il torero Luis Miguel Dominguin e suo fratello è l’ex idolo delle ragazzine Miguel Bosè. Dopo un paio di film, tra cui Parla con me di Almodovar, Paola è tornata al suo antico amore, la moda, fondando una sua griffe.

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Rosita Celentano non ha bisogno di presentazioni. Personaggio noto lo è, ma i suoi interessi sono talmente poliedrici e variegati da impedirne una classificazione. E’ stata attrice, conduttrice, cantante, scrittrice, attivista per l’ambiente e per gli animali.

Per noi che ne abbiamo visto il percorso dal di fuori, l’attività di alcuni di loro si potrebbe riassumere con la morettiana citazione “faccio cose, vedo gente”. Ma è evidente che uscire dal cono d’ombra di genitori così ingombranti è davvero un’impresa titanica. Meglio il Monte Athos.

Antonietta Terraglia – copyright Boomerissimo.it®

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Comments (

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  2. Il ControSanremo di Boomerissimo: Eduardo De Crescenzo, l’usignolo che cantò una notte sola – Boomerissimo

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