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Susanna

Susanna Tuttapanna: quando il personaggio diventa prodotto

Bionda, cicciottella e con le lentiggini. E’ lei, Susanna Tuttapanna. Una breve vita in tv, una lunghissima nella memoria.

Morbida come il formaggino che reclamizzava e cicciottina, perché negli anni Sessanta, i bambini, per essere considerati in salute, un po’ pingui dovevano esserlo.

Susanna
Susanna Tuttapanna (@malenamilano) Boomerissimo.it

I figli della generazione scampata alla guerra, quella che aveva sofferto la fame vera, che ritirava i viveri con la tessera annonaria, viveri che non bastavano mai, aveva il culto dell’abbondanza, del cibo, tanto e nutriente. Ricordo mia madre che nonostante la guerra fosse finita da un trentennio, continuava a far scorta di qualsiasi cosa non fosse a scadenza, perché “non si sa mai”.

La fiducia nella televisione

Ai tempi epici di Carosello, quello che diceva la televisione era bibbia. Le fake news e la consapevolezza a pioggia della loro esistenza erano di là da venire. Il fatto che una ditta si industriasse, spendesse e chiamasse attori di grido per reclamizzare i prodotti era di per sé indice della bontà del prodotto stesso.

Non è il caso di aprire un dibattito sulla bontà di questa affermazione, ma era ancora un’Italia ingenua.

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I grandi guardavano un solo telegiornale e i bambini andavano a letto dopo Carosello dopo aver mangiato la pastina con il formaggino. Già, il formaggino. Esistono ancora? A quei tempi era un must, a merenda, a cena, il formaggino che si scioglieva e rendeva cremosa l’anonima pastina. Personalmente mi faceva schifo, ma io sono sempre stata di sugo al pomodoro.

Formaggini per tutti

Uno dei formaggini più gettonati era il Milione di Invernizzi. I fratelli Remo e Romeo, figli del fondatore della Invernizzi, fecero reclamizzare il loro primo formaggino, che allora si chiamava Melzino, dal Signor Bonaventura ed è per questo che cambierà nome in Milione.

Milione
Il formaggino Milione (@adv__advertising) Boomerissimo.it

Negli anni Sessanta, gli Invernizzi decisero di rinnovare l’immagine del loro famoso prodotto, popolando i loro caroselli di nuovi e accattivanti personaggi: la mucca Carolina, il toro Annibale e lei, Susanna Tuttapanna.

Un successo fuori misura

Il personaggio di Susanna fu creato graficamente da Marisa Mecacci per lo Studio K di Firenze. Susanna era uno dei tanti cartoni ideati per spalleggiare il principe dei formaggini, ma il successo della bimba bionda andò oltre ogni aspettativa, aveva stregato adulti e bambini. Tutti erano pazzi di lei e facevano carte false per avere il pupazzo gonfiabile che la raffigurava. Non era in vendita, si poteva avere solo con i punti. C’è gente che ha commesso nefandezze inimmaginabili per averla.

Susanna
L’agognato pupazzo – Boomerissimo.it

Gli autori avevano fatto un piccolo capolavoro. Susanna picchiettava sul video dicendo: «Ehi! Ehi! Ciao… mi vedi? Senti… ti piaccio disegnata così? Sai, ti voglio bene… ma tu sei di là da questo vetro e io non posso uscire dal televisore… il regista non vuole. E poi… io non sono come te… sono solo un piccolo disegno! Pitupitum – pa! Sai, qui alla televisione sono di casa e… faccio un po’ di tutto! Pascolo le pecorelle dell’intervallo, accudisco l’uccellino della radio… faccio Carosello… oh, scusa, non mi sono presentata: sono Susanna… Susanna Tuttapanna! Qui alla Rai Tv mi chiamano tutti così perché vado matta per il formaggino Milione alla panna, il fior fiore dei formaggini! Pitupitum – pa!

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La Invernizzi visto il successo del personaggio prese la palla al balzo e creò un nuovo formaggino con il suo nome, ma così facendo la condannò alla (quasi) sparizione. Le rigide regole dell’epoca per la pubblicità vietavano l’utilizzo del marchio in modo diretto se non nel codino finale.

Oggi la Invernizzi non esiste più, ma Susanna vive ancora nei nostri ricordi.

Antonietta Terraglia

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Comments (

9

)

  1. Fa minore

    Ma davvero Susanna diceva tutte quelle cose? Perdona l’ingenuità, ma in casa non c’era la tv, anche se la conoscevo per sentito dire. Quelle poverette che si chiamavano Susanna venivano sempre chiamate “tutta panna”…
    Eh, l’epoca del formaggino, della zozzissima sottiletta, e poi anche degli ottimi Urrà Saiwa, dei quali usavamo la carta dorata per fare delle pepite per i nostri giochi infantili. 🙂

    1. Antonietta Terraglia

      Ebbene si, Susanna parlava. Ma il “tutta panna” era mediato da un film omonimo del ’57 con Marisa Allasio.

      1. Fa minore

        Ah, non lo sapevo… Quella di “Poveri ma belli”, se non sbaglio, e che poi ha sposato un conte di casa Savoia, di cui ho conosciuto i figli quand’ero ragazzetta.

      2. Antonietta Terraglia

        Proprio lei!

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