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Ted Bundy e sua madre

Eleanor Louise Cowell: essere la madre di Ted Bundy

Anche i serial killer hanno una mamma, ma questo non impedisce loro di essere dei cattivi figli.

Ogni famiglia ha i suoi problemi. Quella perfetta esiste solo in un famoso spot di biscotti e affini.

Ted Bundy e sua madre
Eleanor Louise Cowell e suo figlio, Ted Bundy – Boomerissimo.it

Tutti si amano, si parlano e si sorridono. L’unico problema è trovare la giusta ricetta del prodotto da forno che, grazie alla delizia del suo essere, metterà tutti d’accordo.

Famiglia=rifugio? Non sempre

Sappiamo tutti che così non è. Le famiglie (anche quelle tradizionali e consacrate tanto di moda adesso) non sono sempre rifugio e luogo di accoglienza, in primis per le donne.

Le statistiche in questo sono impietose. L’Istat afferma: Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da persone vicine alla famiglia, gli amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. (fonte Istat.it)

Abusi
Anche la famiglia può essere luogo di abusi – Boomerissimo.it

Ma le donne (sempre secondo l’Istat) subiscono anche altri tipi di violenza, altrettanto grave, ma più subdola. Si tratta di quella psicologica che si concretizza in forme di umiliazione, privazione economica, controllo e scarso valore.

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Sempre le statistiche (ci riferiamo a Save the children) identificano ancora il nucleo familiare come luogo dove avvengono gli abusi sui minori, siano essi fisici, psicologici, sessuali, mancanza o eccesso di cure. L’aspetto più grave è che questi crimini difficilmente vengono allo scoperto, segnando per sempre i minori coinvolti.

Apologia dei serial killer? Ce ne guardiamo bene. Ma questo non vuol dire che non ci sia un substrato nel quale alcune personalità trovano terreno fertile per le loro devianze.

Eleanor Louise Cowell

La mamma di Ted Bundy era nata nel 1924 in una normale famiglia americana. A ventidue anni si ritrova incinta e non sposata. A novembre del 1946, alla Elizabeth Lund Home For Unwed Mothers a Burlington, dà alla luce un maschietto, Theodore Robert Cowell. Per una ragazza degli anni Quaranta avere un figlio fuori dal matrimonio era la morte sociale.

La giovane aveva intenzione di dare il bambino in adozione, ma suo padre e sua madre la riaccolsero in casa, ad una condizione però: il piccolo sarebbe stato cresciuto come loro figlio e per tutti Eleanor ne sarebbe stata sorella.

Samuel Cowell, il padre di Eleanor, era un uomo violento che picchiava sua moglie, verbalmente aggressivo e, per aggiungere altre qualità, anche razzista.

Ted Bundy e il nonno
Ted con il nonno Samuel Cowell (photo uploaded by Sojourn on findagrave.com) Boomerissimo.it

Qualcuno ha ipotizzato che Ted sia stato il frutto di un incesto, ma prove non ce ne sono. Sul suo certificato di nascita è indicato come padre tale Lloyd Marshall, veterano di guerra, mentre anni dopo, la stessa Eleanor disse che il padre naturale del suo primogenito era Jack Worthington, professione marinaio. Quando durante il processo a Ted vennero fatti dei controlli, di questo Jack non c’era traccia in nessun registro della marina e neanche altrove.

Da Cowell a Bundy

Quando Ted aveva tre anni, Eleanor decise di andare via. Cambiò il nome in Louise Nelson e si sposò con John Bundy che adottò il bambino.

Louise e Ted Bundy
Louise e Ted (photo uploaded by Sojourn on findagrave.com) Boomerissimo.it

John era un cuoco, un uomo semplice e con lui Louise ebbe altri tre figli. La vita di Louise aveva preso la direzione giusta, aveva una sua famiglia ed anche un lavoro come segretaria.

Ma Ted non legò mai con il suo patrigno. Gli rimproverava di non essere particolarmente brillante, né ambizioso, di non avere abbastanza quattrini. Ma la spallata finale ad un rapporto che non era mai nato fu quando Ted tornò in Vermont per sapere la verità sulle sue origini. Il ragazzo si allontanò quasi del tutto dalla sua famiglia.

La verità

Louise rimase dalla parte del figlio per tutto il processo, nonostante le accuse e le prove che venivano via via rivelate. Si rifiutò di ammettere la verità anche quando i giornalisti Stephen Michaud e Hugh Aynesworth si recarono da lei per farle ascoltare i nastri registrati della sua confessione.

Lei ascoltò emettendo dei piccoli gemiti ed alla fine disse: ‘Whose for apple pie and ice-cream?’

La lapide della mamma di Ted Bundy
La lapide di Louise (photo uploaded by Tara Finnie Curley on findagrave.com) Boomerissimo.it

Non ci fu alcun cambiamento nella sua idea di Ted e tantomeno rispetto alla sua estraneità ai fatti.

Louise morì nel 2012, non prima di aver ribadito ad un quotidiano locale la sua verità: “Ted Bundy does not go around killing women and little children!…Ted has been the best son the world.”

Antonietta Terraglia (® boomerissimo.it)

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