E’ Natale, tutti aspettano che arrivi Babbo Natale. Qualcuno avrebbe preferito non incontrarlo mai
Gioia a profusione, simboli di bontà ovunque, negozi addobbati a festa sin da metà novembre, orde di babbi natale per strada, nei negozi, nelle scuole.

Non esiste qualcuno di più rassicurante del figuro di rosso vestito in total poliestere e barba finta che porta regali ai bambini. Vero? Non tutti sarebbero d’accordo.
Sulle ginocchia di Babbo Killer
E’ tradizione, più nei paesi anglosassoni a dire il vero che in Italia, che nel periodo natalizio, sia presente in qualsiasi centro commerciale un uomo in guisa di Babbo, pronto a tenere sulle ginocchia bambini che gli raccontano la loro letterina. In molti casi, in realtà, sono i genitori a piazzare in braccio all’uomo in rosso i propri figli in favore di cellulare, per l’ennesima foto inutile. Ma gli abitanti di una città canadese hanno dovuto fare i conti con un Santa Claus dalla doppia vita, come in un romanzo dell’orrore
Bruce McArthur
Bruce McArthur era un giardiniere paesaggista, un uomo ordinario che, grazie alla sua naturale barba bianca, ha lavorato per anni come “stagionale” all’Agincourt Mall di Scarborough, in Canada.
Il suo lavoro come Babbo Natale aggiungeva un altro strato alla sua facciata di normalità. McArthur appariva come un anziano signore gentile, che si divertiva a portare felicità ai bambini durante le feste. La sua facciata in pubblico era in netto contrasto con la brutale realtà delle sue azioni, evidenziando la complessa psicologia dei serial killer che riescono a compartimentare le loro vite in modo straordinariamente efficace. McArthur ha ucciso otto uomini tra il 2010 e il 2017, prendendo di mira soprattutto persone del Gay Village di Toronto. La maggior parte delle sue vittime erano immigrati, gente che viveva ai margini. L’allegro giardiniere di 67 anni reclutava queste persone tramite app per incontri gay e le stordiva con il GHB. Le assaliva sessualmente e le fotografava in pose umilianti. Dopo averle uccise, ne smembrava i corpi e ne nascondeva i resti nelle fioriere delle proprietà in cui lavorava come paesaggista. Bucolico… L’immagine di McArthur vestito da Babbo Natale, con tanto di vera barba bianca, crea un’inquietante dissonanza cognitiva. I bambini si sedevano sulle sue ginocchia, condividendo i loro desideri natalizi, beatamente inconsapevoli dell’oscurità che si celava sotto il vestito rosso e l’atteggiamento allegro. Anche i genitori si sono lasciati ingannare da questa facciata, affidando i loro piccoli a un uomo che, lontano dalle luci scintillanti e dalle musiche festive, era responsabile di una serie di raccapriccianti omicidi.
Le indagini
McArthur ha operato pressocchè indisturbato per quasi dieci anni. La polizia di Toronto ci ha messo un po’ a capire che le sparizioni di uomini dal gay village erano collegate. Il Gay Village di Toronto, una vivace comunità LGBTQ+ è stata a lungo un rifugio sicuro. Le vittime di Babbo erano principalmente uomini gay di mezza età, molti dei quali immigrati o rifugiati, il che li rendeva particolarmente vulnerabili. La scomparsa di questi uomini per diversi anni ha creato un’atmosfera di paura e sospetto all’interno di una comunità che aveva già affrontato emarginazione e discriminazione.

Solo dopo la scomparsa di Andrew Kinsman, nel 2017, i pezzi cominciarono ad andare al loro posto. Un’annotazione sul calendario con il nome “Bruce” ha condotto gli investigatori al veicolo di McArthur, dove sono state trovate tracce di sangue di Kinsman. Bruce fu messo sotto sorveglianza, ma non arrestato. L’assurdità della situazione ha raggiunto il suo apice quando la polizia ha lasciato che McArthur lavorasse come Babbo Natale al centro commerciale anche mentre stava costruendo un caso contro di lui. L’immagine di un sospetto serial killer che fa “ho-ho-ho” e diffonde il buonumore natalizio mentre è sotto sorveglianza della polizia è surreale e agghiacciante ad un tempo. McArthur fu arrestato nel 2018. Quando l’intera storia venne a galla ci furono forti polemiche sull’operato della polizia. Il caso suscitò critiche sulla gestione delle indagini da parte della polizia di Toronto, in particolare sulla sua riluttanza a riconoscere la possibilità che un serial killer avesse preso di mira la comunità gay. La prossima volta che ascolterete Sinatra o chi per lui cantare:
“You better watch out, You better not cry
Better not pout
I’m telling you why
Santa Claus is coming to town
He’s making a list,
And checking it twice;
Gonna find out Who’s naughty and nice.
Santa Claus is coming to town”
Ne coglierete il retrogusto sinistro.
Antonietta Terraglia – copyright Boomerissimo.it®


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