La storia di Hollywood è ricca di faide. Una delle più sanguinose e che ancora brucia è quella tra Stallone e Cameron.
Due giganti con all’attivo entrambi successi planetari. Si potrebbe anche dire due galli consapevoli del loro valore e poco disposti a cedere.
Una miscela esplosiva se li si mette a lavorare allo stesso progetto. Quello che è successo per Rambo II.
Rambo
I film di Rambo sono divisivi, c’è chi è disposto a guardarli ad oltranza e a chi viene l’orticaria alla vista del pettorale guizzante e sudato di Stallone. Fatto sta che l’attore con la saga si è assicurato successo e quattrini (anche qualche Razzie Award a dire il vero) e quindi ha avuto ragione lui.
Dopo il successo del primo episodio con protagonista il reduce del Vietnam, si decise di cavalcare l’onda e mettere in cantiere l’episodio due. Autore del copione era un giovane di ottime speranze, tale James Cameron. Le sue speranze in realtà erano già abbastanza realizzate, nel 1984 aveva scritto e prodotto Terminator che aveva riscosso un enorme successo.
Grazie a queste inoppugnabili credenziali venne contattato per scrivere la sceneggiatura del sequel di Rambo.
Lo script terminato venne inviato a tutti gli elementi coinvolti, tra cui l’interprete ipertrofico, Sylvester Stallone. Cameron aveva già trattato con l’ipertrofia muscolare di Schwarzenegger, che, evidentemente per quanto solida e definita era più malleabile di quella dello “stallone italiano”.
I problemi
Riuniti a cena per discutere del film, Stallone fece le sue osservazioni sulla sceneggiatura.
Cameron aveva pensato un film in cui venivano messe in evidenza le condizioni psicologiche dei reduci ed infatti doveva aprirsi con Rambo ricoverato nel reparto psichiatrico di un ospedale per veterani. Aveva dato anche ampio respiro alla descrizione delle vite dei prigionieri, per meglio chiarirne il carattere. Il futuro regista di Avatar aveva previsto una figura da affiancare a Rambo che alleggerisse il tono del film, commedia e action, secondo un pattern che nel cinema ha sempre funzionato. L’idea era di affidare quel ruolo a John Travolta. Il suo nome avrebbe anche ampliato la platea del pubblico. Il film, seppur violento, individuava dei precisi bersagli, mentre si teneva alla larga da qualsiasi affermazione di natura politica.
Stallone volle solo una ragazza al posto della prevista “figura di alleggerimento” ed eliminò qualsiasi elemento di commedia. Tagliò anche i background sulle vite dei prigionieri, perché a suo dire, toglievano ritmo alla storia. Seppur Stallone abbia sempre affermato che Rambo fosse neutrale nei confronti della politica, a qualche spettatore non era sfuggita la sua presa di posizione nei confronti della guerra in Vietnam. E la violenza? Nel film corretto da Stallone è una violenza che in molti casi esula dallo scopo. Anche quando potrebbe scappare, andare via una volta compiuta la missione, il buon John preferisce sventagliare la mitragliatrice ed eliminare tutti. Casualties, come si dice.
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Ma facciamo qualche esempio preso dal sito https://www.jamescamerononline.com/Rambo2.htm. Si tratta di qualche battuta di una scena tra Rambo e Co. Il primo esempio è quello effettivamente girato, il secondo è come appariva nell’originale di Cameron:
CO: what you do now, trying to get across to Thailand?
RAMBO: Yeah
CO: Then go America?
RAMBO: Yeah
CO: You take me with you?
*Kiss
CO: You take me?
RAMBO: Yeah
Script di Cameron
CO: You try get across Laos? Get to Thailand?
RAMBO: (nodding) Yeah. Got some business there. What are you gonna do?
CO: (shrugs) Go United States. See Nguyen.Maybe teach economics. Buy Cadillac. Watch “Dynasty.”
RAMBO: How you going to get there? You can’t trust the spooks to pull you
out. They’ll use you up and throw you away.
CO: I know. I go with you.
RAMBO: I couldn’t get you in.
Cameron ha disconosciuto la sceneggiatura così revisionata, ma il suo nome è rimasto, tanto da risultare vincitore ex aequo con Stallone per il Razzie Award. Tutto meritato eh.
Antonietta Terraglia – copyright Boomerissimo.it®
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