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The Blues Brothers

The Blues Brothers: in missione alla ricerca degli occhiali perduti

Un film senza tempo in cui è tutto perfetto, dal cast, alla musica, ai costumi, ma soprattutto gli occhiali.

“We’re on a mission from God”, una citazione che riconoscono tutti o perlomeno tutti coloro che hanno avuto accesso negli ultimi quarant’anni a cinema e/o tv. 

The Blues Brothers
I fratelli Blues in missione per conto di Dio – Boomerissimo.it

The Blues Brothers non è un semplice film, è una miscela sfrenata di commedia, musica e puro caos. I fratelli Blues, nella loro corsa verso Chicago, hanno trascinato generazioni di spettatori.

Una genesi complessa

John Landis era un grande amico di Belushi ed Aykroyd sin dai tempi del Saturday Night Live. In Animal House aveva intenzione di averli entrambi, ma Aykroyd era ancora sotto contratto per SNL. Il suo ruolo, che avrebbe dovuto essere quello del motociclista D-Day andò quindi a Bruce McGillis. La promessa fu che avrebbe ricreato il duo in un progetto successivo.

The Blues Brothers
The Blues Brothers versione Boomerissimo – © Boomerissimo.it

Il soggetto e la prima versione dello script furono stesi da Dan Aykroyd, il quale, per scarsa esperienza, scrisse una sceneggiatura degna dell’enciclopedia britannica, mettendo note di ogni genere, arrivando a portare a Landis un volume di oltre 300 pagine. Compito del regista fu quello di snellire ad un terzo l’immane volume portatogli da Dan.

Si presero anche un rischio non indifferente. Nel 1980, quando fu girato, erano gli anni d’oro della disco music e loro proponevano un film incentrato sul Rhythm & Blues, la musica su cui loro si erano formati e che amavano. Grazie a loro il pubblico riscoprì dei grandi artisti che conobbero così un “rinverdimento” della loro carriera.

La ricerca

Autore dell’immagine distintiva dei fratelli Jake e Elwood fu la moglie di Landis, Deborah Nadoolman. Mrs Landis, che aveva già creato i costumi per I predatori dell’arca perduta, era convinta che i personaggi dovessero essere immediatamente riconoscibili. Rielaborò un po’ gli outfit che Aykroyd e Belushi usavano in SNL, gli attori nel programma televisivo indossavano già cappelli ed occhiali, raccogliendoli dove capitava. Deborah introdusse quelli che poi sono diventati il loro tratto distintivo, i Ray-Ban Wayfarer. 

I fratelli con i mitici Ray-Ban Wayfarer – Boomerissimo.it

Gli occhiali “naturally born cool” furono creati dalla Bausch & Lomb su richiesta dell’aviazione americana. I piloti avevano bisogno di occhiali scuri che non si appannassero in quota. Il colonnello degli US Air Corps, John A. Macready richiese un modello con lenti scure ed una montatura leggera, magari in plastica. Detto fatto, l’ottico Raymond Stegeman creò il primo prototipo e nacquero così prima l’Aviator con la montatura in metallo e poi il Wayfarer, leggero, in plastica.

Ebbero un enorme successo fino a quando gli anni Settanta portarono in voga altri modelli e Ray-Ban li mise fuori produzione. 

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I Blues Brothers però dovevano averli! La produzione chiese al colosso degli occhiali se potessero farne una replica ottenendo un sonoro due di picche. La signora Nadoolman-Landis non si arrese neanche allora. Furono sguinzagliati cercatori in lungo e in largo per reperire qualsiasi esemplare usato di Wayfarer. Alla fine della caccia all’occhiale perduto (e qua ci voleva Indiana Jones) ne furono messi insieme 140 esemplari, preziosissimi. 

Di questi 140, trenta furono regalati a Paul Brickman che sempre a Chicago stava girando Risky Business con Tom Cruise.

Centodieci occhiali possono sembrare una cifra sufficiente, ma in realtà non è così. Alcuni si rompevano, altri andavano persi e poi c’era lui, John Belushi. Durante le riprese del film Belushi assumeva grandi quantità di cocaina e nell’ esaltazione da sostanze regalava gli occhiali a tutte le ragazze che glieli chiedevano. Landis in persona dovette intervenire per smorzare il suo slancio di generosità e salvaguardare i mitici accessori.

Quegli occhiali sono diventati una parte importante del mito e del culto del film. “Una missione per conto di Dio” è stato anche trovare i Wayfarer, ormai persi e reietti e non più prodotti, una reliquia, simile all’Arca dell’Alleanza…Ah no, questa è un’altra storia.

Antonietta Terraglia – copyright Boomerissimo.it ®

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