E’ stato sposato con una delle donne più affascinanti del cinema, ma non gli è bastato.
Non era bello, ma piaceva. Sarà stato il modo in cui indossava il suo fedora, o fumava, o ti guardava.
Sarà sicuramente stato il frutto di un attento esame dei creatori di star dell’epoca, ma nel caso di Humphrey Bogart sono stati in grado di fare un vero e proprio miracolo.
Humphrey Bogart
Bogey non era nato con il sacro fuoco dell’arte. Diversamente da tanti bei ragazzi che cercavano nella recitazione un modo per venire fuori da situazioni familiari decisamente complicate, Humphrey era di buona famiglia, padre chirurgo e mamma illustratrice che desideravano per lui un futuro con lo stetoscopio al collo. Speranze sfumate malamente, dato che il ragazzo riuscì a farsi espellere da un paio di rinomate università.
Fece in tempo a servire durante la prima guerra mondiale e al suo ritorno, grazie ad un amico di famiglia conobbe le assi del palcoscenico. Il suo avvicinamento alla recitazione fu però graduale, una sorta di passo del giaguaro. Cominciò facendo lavori umili, per poi diventare direttore di scena e di quando in quando recitare qualche battuta.
Il ruolo che gli ha portato successo e un contratto con la Warner Bros fu quello di Duke Mantee ne La foresta pietrificata.
Gli anni Quaranta videro Bogart posizionarsi saldamente nell’empireo dei grandi, grazie a film diventati di culto, come Casablanca o Il Grande sonno dove Bogey è l’imperscrutabile Philip Marlowe.
Quelli erano i tempi in cui gli Studios intervenivano a gamba tesa nella vita privata delle loro star, che dovevano corrispondere, per quanto visibile, ai personaggi che interpretavano sullo schermo.
Bogart non era altissimo, parliamo di 1,73 m, il che diventava un problema quando recitava con attrici che oltre ad essere alte per grazia naturale, indossavano anche i tacchi. Gira voce che in alcune delle scene ravvicinate tra Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca, l’attore fosse posto su elementi sopraelevati per non sfigurare di fronte alla nordica attrice. Vero, non vero, quasi vero, fatto è che la matematica non mente, Bergman era alta 1,75 m. Bontà di tacchi nascosti o dell’effetto fedora, nessuno all’epoca lo notò.
Ma il cappello augusto e firmato Borsalino aveva anche un altro compito, quello di nascondere la calvizie incipiente dell’interprete di Philip Marlowe.
Ma grazie a quella calvizie Bogey potè tenere in vita una relazione extra per ben diciassette anni.
La liaison coperta dai peli
Quattro mogli ha avuto Humphrey, matrimoni burrascosi e varie altre relazioni. Nel 1982 una signora in là con gli anni, pubblicò un libro in cui rivelava di essere stata per anni l’amante del tenebroso attore. Una relazione che attraversò due matrimoni di Bogart, il terzo quello con Mayo Methot e il quarto con la straordinaria Lauren Bacall. Bacall era di oltre vent’anni più giovane di Bogart. Il loro matrimonio fu una favola riuscita (anche per gli studios) e durò fino alla morte di lui, nel 1957.
Fin qui la favola, poi c’è la realtà. Ci spiace infrangere un mito, ma mentre si sposava con la splendida, elegante, algida modella diventata attrice, Bogey intratteneva una duratura relazione con Mrs. Verita Bouvaire Thompson. I due si conobbero alla festa per la conclusione delle riprese di Casablanca. Erano entrambi sposati, ma la cosa non sembrò preoccuparli affatto.
Condividevano, tra le altre, una passione in particolare, bevevano. Shot dopo shot si lasciavano andare e lei era capace di tenergli testa anche quando si trattava di usare un linguaggio per così dire colorito.
Viaggiavano molto insieme e pubblicamente anche in presenza della Bacall. Ma come la società benpensante dell’epoca poteva tollerare tutto questo? Semplice, tra le molte qualifiche di Verita c’era anche quella di parrucchiera, anzi per essere precisa di parrucchiera di parrucche. Era una celebrità a Hollywood. Era lei che sistemava i peli posticci di alcuni dei miti (calvi) di celluloide, che sappiamo erano parecchi (vedi John Wayne). Suoi clienti erano anche Gary Cooper e Ray Milland.
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La personale dotazione di Bogart consisteva in sedici parrucche differenziate per occasione (c’era anche quella da cocktail, of course). Bogey odiava indossarle, ma la sua amante parrucchista lo esortava a farlo usando tenere parole: “You look like hell without it, like an old man”.
La loro relazione finì quando lei sposò un produttore. Rimasero amici però. Pare che in prossimità della fine, Bogey la chiamò per andare a controllare la barca, il Santana, dove avevano trascorso tanti momenti felici insieme. Era certo che sarebbe salpato a breve.
Antonietta Terraglia – copyright Boomerissimo.it®
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